
Più o meno agli inizi del XX secolo ha cominciato a prendere piede a Napoli una curiosa e generosa usanza chiamata appunto “Caffè sospeso”.
Quando una persona si sentiva particolarmente felice e allegra perché aveva cominciato bene la giornata o aveva buoni motivi per festeggiare, decideva di entrare in un bar e pagare due caffè, uno lo avrebbe consumato immediatamente mentre il secondo rimaneva appunto sospeso, ovvero pagato per il prossimo avventore che si sarebbe trovato questo gradito e inaspettato regalo. Si tratta di un piccolo grande gesto per offrire un caffè a chi non può permetterselo, il tutto in totale anonimato, infatti chi beneficia del caffè sospeso non sa chi lo ha lasciato pagato e viceversa chi paga il caffè sospeso non può sapere a chi sarà destinato!

Sulle origini di questa usanza sono state fatte molte ipotesi, sono state redatte teorie e scritti libri, come per esempio “Il Caffé Sospeso. Saggezza quotidiana in piccoli sorsi “ di Luciano De Crescenzo, che definisce questa lodevole pratica “come offrire un caffè al resto del mondo”.
Molti ipotizzano sia nata dalle numerose discussioni che avvenivano nei bar tra amici e parenti quando arrivava il momento del conto e nella confusione spesso si pagava un caffè in più e invece di chiedere i soldi indietro veniva lasciato a beneficio del prossimo cliente (tesi sostenuta anche dal giornalista e attore Riccardo Pazzaglia).
In realtà poco importa come sia nata questa tradizione, ciò che è importante è che questo piccolo gesto di solidarietà non solo ha continuato ad essere praticato nel tempo, ma, si è anche diffuso, uscendo dai confini di Napoli e coinvolgendo tutta l’Italia. Così possiamo trovare ancora oggi bar che da Aosta a Palermo aderiscono a questa iniziativa, segnando i caffè sospesi per gli avventori che entrando nel bar lo possano chiedere.
Non solo, ma col tempo, questa pratica ha varcato i confini italiani e ha preso piede anche in stati molto lontani da noi come per esempio Argentina, Francia e Spagna.

Offrire un caffè a uno sconosciuto è diventata un’azione filantropica che ha dato origine ad altre iniziative benefiche e generose, sulla falsa riga del Caffè sospeso, come il “pasto sospeso” (azione di solidarietà verso i migranti), “il libro sospeso” ed “il biglietto del cinema sospeso”.
La pratica del caffè sospeso è un eccellente esempio di virtuosismo italiano e di come sia possibile essere generosi e positivi anche attraverso piccole azioni quotidiane, non servono gesti eclatanti o grandi disponibilità economiche ma solo tanta buona volontà e voglia di fare del bene, anche solo attraverso un caffè ad uno sconosciuto, una forma di altruismo alla portata di tutti!